Care socie,
anche oggi abbiamo selezionato nuovi assaggi dei testi del volume “Donne, frontiere, scritture” in uscita l’11 dicembre. vi invitiamo ad ascoltarli qui di seguito. Per coloro che volessero ascoltare tutti gli assaggi, visitate la pagina dei podcast cliccando qui.
I testi di oggi sono:
“Frontiera” (Monica Brun) letto in italiano da G.Pr.
“La portatrice di pace” (Giuliana Pregellio Küchler) letto in italiano da G. Pa.
Storie di frontiera (Jacqueline Pavlova Guareschi) letto in italiano da S.B.
L’ultima falange di Dio (Beatrice Stanig) letto in italiano da T.G.
Di seguito le brevi bio delle autrici di oggi:
Monica Brun si trasferisce sull’altipiano carsico triestino nel 2005, a Gabrovizza/Gabrovec, dove tuttora vive, ed entra a far parte della piccola comunità slovena che vi abita. Monica scrive sul confine e del confine a tutto campo, volendo suscitare nel lettore il dubbio sul fatto che il confine, qualunque esso sia (geografico, mentale, temporale, linguistico), rappresenti realmente un limite e non, piuttosto, un ‘non limite’; una sfida a oltrepassare il valico, muniti di un unico speciale passaporto: una mente curiosa e aperta alla conoscenza.
Giuliana Pregellio Küchler (Trieste, 1953), insegnante di Educazione fisica in quiescenza; dal 1995 è operatrice shiatsu. Frequenta corsi di recitazione e lettura e danzaterapia secondo il metodo Maria Fux. Da oltre vent’anni risiede nel comune di Duino Aurisina (TS). E questo le ha consentito di avvicinarsi alle proposte culturali del territorio, di cui ha assorbito le peculiarità, integrandosi nei vari gruppi. L’occasione datale da questo workshop le ha permesso di dar voce, attraverso un percorso di scrittura, a chi vive in questi contesti transfrontalieri nella quotidianità, trovandosi a dover fronteggiare a volte diverse difficoltà.
Jacqueline Pavlova Guareschi si aggira come Alice nell’altrove delle meraviglie triestino, una dimensione sospesa tra realtà miste in cui tutto è relativo. In diversi posti ha vissuto, ma si sa, certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano.
Beatrice Stanig, classe 1994, è nata a Trieste ed è cresciuta nelle campagne delle Valli del Natisone, dove vive tuttora. Impegnata da alcuni anni nei contesti legati ai Servizi di Salute Mentale, dove svolge interventi socio-educativi e di peer supporting, ha sempre coltivato la pratica della scrittura creativa come mezzo espressivo della propria emotività e di un vissuto di sofferenza psichica. Le esperienze di contatto diretto con le fragilità umane – personali e altrui – unite a un passato/presente che affonda le proprie radici fra Trieste, il Friuli nord-orientale e il sud Italia rappresentano una spinta creativa a raccontare storie di persone imperfette e inquiete, alla ricerca di risposte o del proprio posto nel mondo. Nel 2023 è uscito il suo primo romanzo, Sei innocente, edito da Altromondo Editore.